Spero che la visita di papa Francesco abbia dato qualche salutare scossone a questa città dove, troppo spesso, anche noi disillusi siamo legati alle cautele del “maniman” e non osiamo andare “più in là”, magari “controcorrente” come farò io, ora, riprendendo il discorso su Sampierdarena dove l’avevo lasciato: qualche tempo fa, su questo stesso sito avevo diffuso un Progetto per Sampierdarena che riprendeva alcune indicazioni delle “Officine sampierdarenesi” e le integrava con altre derivate dalla mio essere sampierdarenese fin dalla nascita…. Non volevo rubare il posto a nessuno né fare “carriera” politica; il Progetto per Sampierdarena era frutto del fatto che continuo a immaginare la politica (soprattutto quella locale) come servizio alla comunità e non autoreferenzialità. Avrei dunque voluto che a Sampierdarena:
- la politica “volasse alto” e non parlasse solo della quotidianità: posso, infatti, tenere pulito e decoroso il mio appartamento ma se non faccio nulla per evitare che condominio perda valore, il mio buon comportamento serve a poco…
- “partecipazione” non fosse solo una parola usata per moda e convenienza
- “sicurezza” meritasse un approccio lucido ed estraneo alle ovvietà
- “progettazione” significasse indicazioni precise e coraggiose verso il futuro…
Mi pare, invece, che, almeno per quello che riguarda, come cittadino, il mio orizzonte di riferimento politico (il centrosinistra) molto sia andato in senso contrario:
- se la politica municipale avesse “volato alto” non sarebbe ricorsa a spostamenti di “pedine” (dal Municipio al Comune e viceversa) decisi all’interno di qualche circolo frequentato da pochi “avventori” e quindi non avrebbe dato l’idea di quell’antica presunzione che tanto male ha fatto al centrosinistra: “tanto la gente ci vota lo stesso”
- se “partecipazione” non fosse stata solo una parola vuota prima di stendere le “liste di appoggio” sarebbe stato opportuno qualche vero incontro con la gente, all’aperto o al chiuso, per far nascere “dal basso” programmi e candidature e non invece accettare senza discutere che il consenso potesse magari emergere da qualche “favore” fatto ai vertici di associazioni o di gruppi organizzati
- se “sicurezza” fosse stata presa sul serio si sarebbe ragionato nei termini più ampi che non a caso sono emersi dagli interventi a PrimoCanale di Anna Canepa, di Leone e miei nella trasmissione, condotta da Mario Paternostro, di lunedì 22 maggio
- se “progettazione” avesse davvero guardato al futuro avrebbe dato una tempistica di realizzazione dei progetti e non una generica lista di cose che si faranno…
Pazienza: queste mie riflessioni non sposteranno certo gli equilibri di un voto prevedibile, resta la constatazione amara che forse si è perduta un’altra occasione per cominciare bene un percorso amministrativo sicuramente difficile.
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